Honesty of matter si presenta come un catalogo di superfici. Si alternano porzioni di spazio materiche, micro e macroscopiche, minerali, dipinte, incise, involontarie, in un’alternanza tra naturale e artificiale. L’autrice pone l’attenzione su come l’uomo imita la natura, e , in maniera poetica, la natura assomiglia all’uomo. Anche quando sarebbe possibile impiegarla in originale, ci si è serviti di tecnologie per imitare la texture della pietra.

Qui il sottile rapporto di somiglianza tra epidermide umana e superficie lapidea viene individuato ed evidenziato attraverso la fotografia, così anche lo sforzo di mimesi che avviene nella tradizione della rappresentazione. Talvolta confinata negli sfondi, talvolta resa soggetto della rappresentazione, la pietra fa parte di un mondo di relazioni e sguardi.